Stiamo ancora cercando di abituarci alle realtà virtuali e immersive del metaverso, una novità che dopo una prima ondata di hype sembra prendere sempre più spazio nella nostra quotidianità. Proprio come nella vita reale, l’industria della moda si è mostrata trendsetter nella prontezza con cui si è avventurata nel mondo digitale.
In Cronache dal Metaverso, il podcast di Metaphora Lab e Roger Podcast, scopriamo come si è evoluto il mercato del fashion digitale e capiremo con l’ospite Andrea Carpineti in che modo il 3D e il virtuale diventeranno degli standard.
Non può che essere l’Italia il paese pioniere nella nuova fase digitale della moda. Andrea Carpineti è il fondatore di Future Fashion, startup innovativa che virtualizza ogni tipo di business in 3D. Una realtà tutta italiana che grazie al proprio team di 3D Artists e Web Developer si impegna per ottimizzare l’utilizzo della tecnologia 3D al fine di creare nuovi standard di qualità altissimi, adatti anche all’industria dell’alta moda.
Dal 2021, Future Fashion si occupa di virtualizzare e personalizzare collezioni fashion virtuali e 3D per conto di brand di punta, all’interno di progetti finalizzati a migliorare la customer experience nel momento dell’acquisto di item di lusso. Il concetto di mixed reality gioca a favore delle case di moda: tra la possibilità di provare i capi attraverso la realtà aumentata e l’abbattimento dei costi di campionario, il fashion 3.0 porta con sè vantaggi sia per i clienti che per le aziende.
Le regole della moda del metaverso hanno poco a che fare con le regole della moda del mondo reale; i trend sono diversi, come le dinamiche di creazione, acquisto e fruibilità dei capi. Siamo finalmente arrivati ad un punto di rottura tra industria tradizionale e industria virtuale in cui crescono brand nativi digitali e start-up che producono per una nuova categoria di utenti. Si fa spazio un concetto di moda segnata da trend che arrivano “dal basso”, la moda plasmata dalle folle e non dalle imposizioni dei brand, un’industria più fruibile dal grande pubblico, come dimostrato dai recenti esempi delle Metaverse Fashion Week di Decentraland.
Questa nuova e ritrovata passione per la personalizzazione dei propri avatar, che riporta indietro alle origini delle prime skin dei personaggi dei videogiochi, non è un semplice segnale di nostalgia, ma una reale richiesta di mercato per capi d’abbigliamento e accessori virtuali. Il gaming è il vero precursore delle digital collection: come si è adattato il mondo della moda?
Il virtual try on e la vendita di NFT sono già parte integrante delle offerte delle grandi firme. Nike, per esempio, ha captato questo spostamento verso il digitale e ha comprato Artifact, compagnia specializzata nella realizzazione di prodotti digitali per il metaverso. Anche in Italia si registrano i primi tentativi di avvicinamento al digitale, nonostante l’industria della moda e del design non riesca ancora a staccarsi del tradizionalismo della carta e della matita. Il mondo digitale, però, è qui per rimanere come aiuto per le imprese, e non come una sfida da superare.
È già possibile immaginare un futuro vicino in cui il 3D diventerà lo standard di visualizzazione degli oggetti e la mixed reality sarà ormai parte della nostra quotidianità: il 3D diventerà una commodity e aiuterà anche le piccole-medie imprese.
L’integrazione del mondo digitale all’interno del mondo reale è sempre più fluida: il mondo del metaverso è sempre più maturo e sta diventando, agli occhi dei fruitori, un modo per amplificare alcune parti della vita quotidiana. Sia nel mondo virtuale che in quello reale, siamo noi gli artefici del nostro futuro: non ci resta che scegliere il miglior outfit per esplorare le infinite possibilità del metaverso.