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Glaze: l’arma contro le IA generative

Gli artisti hanno deciso di passare al contrattacco nella battaglia contro le IA generative text-to-image. Glaze è un tool sviluppato dall’Università di Chicago che permette agli artisti di proteggere il proprio lavoro e il loro stile dalle intelligenze artificiali. Com’è essere un artista nell’era delle IA?

Gli artisti rivendicano il proprio diritto di essere liberi di condividere online le proprie illustrazioni, ma la presenza delle IA generative pronte a nutrirsi di milioni di opere si fa sempre più ingombrante. Nella guerra contro le intelligenze artificiali text-to-image, gli artisti hanno deciso di armarsi.

Le IA text-to- image hanno inondato in pochissimo tempo le home e le timeline di milioni di utenti con immagini spettacolari e foto deep-fake estremamente realistiche. Midjourney, DALL-E e Stable Diffusion sono tra le AI più usate e conosciute e hanno reso il mondo dell’arte più accessibile che mai: ora è possibile creare delle illustrazioni complete senza il bisogno di avere alle spalle una formazione nel campo dell’arte visuale. 

Prima, erano le mani con sei dita a svelare il trucco e a permettere di distinguere le immagini generate artificialmente dai lavori di artisti umani; ora è sempre più difficile distinguere le illustrazioni delle IA da quelle disegnate e colorate da un artista. Inoltre, le IA si sono mostrate perfettamente capaci di riprodurre lo stile di qualsiasi artista con una piattaforma online o con delle opere esposte nelle gallerie d’arte più importanti del mondo. 

Essere testimoni di tali meraviglie tecnologiche è, senza dubbio, un privilegio. Con una velocità strabiliante, le IA si sono guadagnate un posto d’onore all’interno delle industrie dell’arte e dell’intrattenimento. I più ottimisti vedono queste intelligenze artificiali text-to-image come tool a servizio degli artisti. In realtà, questi stessi artisti stanno tentando in ogni modo di proteggere le proprie opere dalle intelligenze artificiali che usano le loro illustrazioni come training per la generazione di immagini. Sono almeno due i motivi che spingono la comunità artistica all’ostilità verso le IA.

Il primo motivo si può individuare nella diminuzione della quantità di lavori relegati agli artisti. La facilità e la velocità con cui è possibile generare immagini perfette ha inevitabilmente intaccato il numero di occupazioni destinate a illustratori e creativi, soprattutto nell’ambito videoludico. L’industria dei videogiochi cinese, ad esempio, ha registrato un calo del 70% di offerte di lavoro per illustratori che, ora, vengono spesso commissionati solo per apportare modifiche a immagini generate. 

Il secondo motivo risiede nella capacità di imitazione che le IA generative mettono a disposizione degli utenti per ricreare tutti gli stili desiderati. Questa riproduzione avviene, nella maggior parte dei casi, senza che gli artisti diano il consenso all’uso dei propri lavori o siano a conoscenza di queste pratiche. Di certo, riprodurre la tecnica di Picasso per un’immagine da condividere online ha un peso diverso rispetto all’imitazione artificiale dello stile di un artista che carica le proprie illustrazioni online e che usa i social come vetrina a disposizione di potenziali clienti. Una delle controversie più celebri è quella legata al nome di Greg Rutkowski, autore polacco di illustrazioni fantasy per Dungeons and Dragons o Magic: the Gathering, le cui opere sono state utilizzate per il training delle IA senza il suo consenso e al quale fanno riferimento tantissimi utenti che vogliono generare immagini. Il clima di libertà e accessibilità dell’Internet dominato dalle intelligenze artificiali ha reso difficile la permanenza di artisti e creativi sulle piattaforme online.

Qui entra in gioco Glaze, un tool gratuito a disposizione degli artisti che vogliono proteggere i propri lavori dall’essere usati per il training intelligenze artificiali generative. 

L’occhio umano vede le immagini in un modo diverso rispetto alle intelligenze artificiali: Glaze disturba il modo in cui le IA analizzano i dettagli all’interno delle illustrazioni presenti nei loro database, attraverso dei cambiamenti quasi impercettibili alle immagini. Questi cambiamenti avvengono al livello pixel delle illustrazioni e, quindi, non ostacolano la comprensione dei soggetti raffigurati: lo scopo di Glaze è quello di proteggere il personale stile dell’autore dell’immagine, in modo che le intelligenze artificiali non possano riprodurre i dettagli e le tecniche personali dell’artista dietro l’opera. 

Glaze è stato creato in risposta all’improvvisa popolarizzazione di intelligenze artificiali generative che vengono allenate attraverso milioni di immagini, spesso contro le norme di copyright e senza il consenso degli artisti; ma non è l’unica iniziativa nata dal fronte dei creativi. La Concept Art Association (CAA) è impegnata in un’attività di advocacy per un uso etico delle IA attraverso una campagna “Support human artist”, slogan simbolo usato sui social come protesta contro le IA.

ArtShield offre dei web-hosted tool liberi da usare: Watermarker costruisce un watermark invisibile che nasconde le immagini agli occhi delle IA; Sweeper permette di scannerizzare i dataset primari delle IA per vedere se un’illustrazione è stata usata per allenare le intelligenze artificiali text-to-image. Il servizio del collettivo artistico Spawning, Have I been trained, sonda l’archivio di immagini usati nel training delle intelligenze artificiali e permette di cercare tramite parole chiave o upload di una propria immagine per scoprire se l’immagine è presente nei database a servizio delle IA. 

La lotta degli artisti per un uso etico delle intelligenze artificiali e per il rispetto delle norme di copyright nasce da una preoccupazione fondata: nell’era dell’arte digitale, l’importanza del nome e della firma di un artista è ineguagliabile. Riconoscere l’importanza del progresso registrato nel campo delle IA è fondamentale, in quanto la bellezza delle immagini generate dipende anche dall’abilità dell’utente che digita gli input testuali; tuttavia, il rispetto della volontà dei proprietari delle immagini usate per allenare le intelligenze artificiali è un campo in cui gli artisti indipendenti si trovano svantaggiati. 

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